Indice
Covid-19 multe: cosa rischiamo se prendiamo l’auto e non?
Il paese più bello del mondo è anche il paese che produce un decreto al giorno. Una tradizione che il Coronavirus ha potenziato. Decreti che vengono moltiplicati come in un gioco di specchi dalle ordinanze regionali e poi da quelle comunali. Così, il povero cittadino già frustrato da settimane di arresti domiciliari, è ancora più confuso riguardo a cosa è vietato e cosa invece no.
Pochi giorni fa sono scadute le ordinanze regionali. I governatori delle singole regioni che avevano scelto la strada dei provvedimenti aggiuntivi le hanno reiterate o ne hanno emesse ancora di più restrittive. A queste si sono aggiunte come in un perverso gioco di Lego quelle di molti sindaci. Risultato? Una grande confusione che getta per l’ennesima volta milioni di cittadini nel dubbio più totale. E poiché non siamo disciplinati tedeschi e neppure ordinati svedesi, la cosa si fa preoccupante soprattutto pensando a quando si tratterà di organizzare il piano per gestire le riaperture graduate del paese.
La sola cosa che per il momento è certa è la data del 13 aprile. Sino a quel giorno dovremo imparare a fare i conti con regole diverse: dall’acquisto dei pennarelli alla possibilità di fare due passi fuori di casa. Gli spostamenti in auto continuano ad essere vietati, vietatissimi. Per tentare di fare un pò di chiarezza nel ginepraio di norme e disposizione il dipartimento di Pubblica Sicurezza del Viminale ha formalizzato le disposizioni operative che definiscono le sanzioni, ovvero le multe, riguardanti “gli illeciti accertati” dalle forze di Polizia e dalle Polizie locali. Poiché la circolare riguarda ogni genere di verifica da compiersi per strada, riguarda tutti noi, pedoni e automobilisti; in quest’ultimo caso sia chi è alla guida del veicolo sia i passeggeri trasportati.
Iniziamo dai pedoni.
Il pedone può prendere le multe per Coronavirus?
La buona notizia, si fa per dire, è che le sanzioni per loro sono ridotte. “Quando la violazione è commessa senza l’utilizzo di un veicolo” recita la circolare “la sanzione pecuniaria prevista (da euro 400,00 a euro 3.000,00) ammette il pagamento in misura ridotta (entro 60 giorni dalla contestazione o notificazione) di una somma pari a euro 400,00” (notare la finezza degli zeri dopo la virgola). La circolare, bontà sua, fa anche degli esempi: “Il pedone che circola sulla strada, la persona all’interno di una stazione ferroviaria, chi è a bordo di un mezzo di trasporto diverso dal veicolo come definito dall’articolo 46 CDS”. Come sempre nel paese più bello del mondo, sono previste riduzioni. In questo caso del 30% “quando il pagamento è effettuato entro 30 giorni dalla contestazione o notificazione del verbale”. Insomma, la cifra da pagare in forma agevolata è di euro 280,00. Questo riguarda il pedone senza “giusta causa”.
A quanto ammontano le sanzioni “Covid” per l’automobilista?
Ma cosa rischia l’idraulico che corre da un cliente che ha una perdita d’acqua, l’elettricista chiamato a risolvere un corto circuito, per non parlare della pretora di artigiani e liberi professionisti che ogni giorno mandano avanti la loro economia e (soprattutto) quella del paese? Se ti beccano alla guida di un’auto, questo è il succo, le multe sono più salate di un terzo (rispetto al pedone). Così afferma la circolare ufficiale: “Le norme del DL (art. 4, comma l) prevedono una maggiorazione delle somme da pagare nel caso in cui la violazione delle misure di contenimento sia effettuata con l’utilizzo di veicoli”. (Della serie: l’automobilista è per definizione “più colpevole”). La circola inoltre precisa che “la maggiorazione si applica sia nel caso in cui la persona responsabile dell’illecito sia conducente del veicolo, sia nel caso in cui sia semplicemente passeggero dello stesso”. Capito? Anche sa date un passaggio alla zia Peppina. Soldi. Quanti? Quando? “La sanzione pecuniaria prevista (da euro 533,33 a euro 4.000) ammette il pagamento in misura ridotta (entro 60 giorni dalla contestazione o notificazione) di una somma pari a euro 533,33”. E lo sconto? “riduzione del 30% quando il pagamento è effettuato entro 30 giorni dalla contestazione”.
Pagamento multa per Coronavirus tramite POS
Ma poiché anche le forze di polizia si stanno digitalizzando, la circolare prevede che se gli agenti dispongono di “idonea apparecchiatura” ovvero il Pos dei negozi ed esercizi commerciali, “il trasgressore è ammesso ad effettuare immediatamente” il pagamento “nella misura agevolata con la riduzione del 30%.”
Rimaniamo a casa
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, e parecchio. Come dicevamo, la confusione regna sotto il cielo. Questo per quanto riguarda chi ci amministra e governa. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, cioè noi. Nel paese di Boccaccio le cronache raccontano storie incredibili di automobilisti beccati dalla Polizia stradale o dai Vigli Urbani (noi preferiamo chiamarli con il loro vecchio nome che ci ricorda la nostra infanzia) in auto a farsi uno spinello, oppure in compagnia dell’amante… Storie vere di persone vere che cercano di sopravvivere in questi tempi bui. La buona notizia? Passeranno e prima o poi torneremo tutti in libertà. Nel frattempo, accettate un consiglio: state a casa. E se avete una fidanzata impetuosa che vi reclama, ditele di portare pazienza.