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L’autostrada diventa elettrica
Sull’auto elettrica e sulla ricarica delle auto che viaggiano grazie all’elettricità qualche tempo fa circolava in Germania un motto di spirito: un amico chiede all’altro: “Come siamo messi con l’auto elettrica?”. “Benissimo” risponde l’amico. “Dobbiamo solo trovare prolunghe sufficientemente lunghe…”. Hegel, il grande filosofo della modernità, affermava che l’umanità si pone solo i problemi che è in grado di risolvere. Così è stato anche per la mobilità elettrica: un obiettivo che era indispensabile centrare per ragioni sia ambientali sia per tutelare la nostra salute.
Il problema? Le stazioni di ricarica elettrica
Inutile nascondersi dietro un dito. Il fattore che più ha limitato la diffusione dell’auto elettrica è l’efficienza / efficacia delle batterie e la diffusione capillare dei punti di ricarica. La principale preoccupazione di un utente come di un potenziale acquirente è la seguente: ci saranno le colonnine ricarica auto? Quando dovrò affrontare un lungo percorso in autostrada, sulla A1 piuttosto che sulla A4, le colonnine di ricarica auto elettriche saranno presenti in numero adeguato e sufficiente?
Un piano industriale per le colonnine elettriche
Autostrade per l’Italia ha annunciato il nuovo piano industriale. Il progetto prevede l’attivazione di iniziative di sviluppo e gestione sostenibile della rete autostradale, le più importanti delle quali saranno la realizzazione di piazzole con colonnine di ricarica all’interno delle principali aree di servizio per favorire la diffusione della mobilità elettrica.
Sino ad oggi i proprietari di auto elettriche che viaggiano in autostrada per fare il pieno di energia elettrica ad un certo punto erano costretti ad abbandonare l’autostrada e mettersi alla ricerca della più vicina stazione di ricarica. Decisamente non il massimo della comodità. Il piano industriale Autostrade per l’Italia prevede l’installazione di 4-6 punti di ricarica ultra-veloci “Fast” fino a 350 kW presso 67 aree di servizio della rete autostradale italiana. Questo significa che viaggiando sull’autostrada A1, tra Roma e Milano in media saranno presenti punti di ricarica ogni 90 km, sufficienti per programmare un lungo viaggio “elettrico”. Questa soluzione farà sì che sarà possibile viaggiare in autostrada anche con vetture elettriche dotate di batteria con capacità inferiore a 20/30 kWh, più rapidamente se dotate di ricarica in corrente continua. Questo progetto, ovvero la realizzazione delle colonnine per la ricarica in autostrada, prevede che le prime strutture saranno installate presso lo snodo di Bologna e successivamente anche a Milano e a Roma.
Energia generata da impianti fotovoltaici
Gli impianti di ricarica saranno concepiti in modo sostenibile. In questo modo si potrà produrre energia “verde” per più di 45 GWh che verranno distribuiti dalle colonnine di ricarica rapida. Il progetto prevede la gestione diretta dell’infrastruttura di ricarica pensata per servire indistintamente tutti gli automobilisti che possono ricaricare in corrente continua.
La prima fase del progetto prevede l’installazione di stazioni di ricarica ultra-veloci da 4-6 postazioni in 67 aree di servizio che rappresentano il 31% delle stazioni di rifornimento presenti sulla rete autostradale. Al termine di questa fase iniziale ogni 90 km sarà disponibile un punto di ricarica. L’installazione delle colonnine (una volta risolta la questione delle concessioni) avrà inizio entro quest’anno; la prima sperimentazione coinvolgerà tre aree di servizio (Roma, Milano e Bologna) nelle quali in partnership con un operatore del settore verranno installati punti di ricarica da 350 kW.
La tecnologia
Le colonnine installate saranno tutte ad altissima potenza, fino a 350 kW. Si punta a contenere quanto più possibile il tempo delle ricariche: l’obiettivo è di renderlo, per quanto possibile simile a quello delle auto tradizionali. Un ragionamento valido anche in prospettiva, quando le automobili così dette “full-electric” saranno molte di più e occorrerà una notevole velocità di ricarica per poter offrire un servizio efficiente. L’approccio che privilegia la sostenibilità ambientale riguarda anche il sistema di illuminazione. Sono previste illuminazioni a led in tutte le gallerie entro il 2022 e l’installazione di altri 144 impianti fotovoltaici, in grado di portare la produzione totale di energia verde oltre i 45 GWh.
La mappa delle colonnine di ricarica
Riguardo alle colonnine di ricarica delle auto elettriche in autostrada, le domande che gli automobilisti si pongono sono davvero molte: Quante saranno in totale le colonnine di ricarica? Quante sono in Italia e come si sta sviluppando la rete per il rifornimento? Quanto costa ricaricare una vettura plug-in? E quanto tempo ci vuole? Secondo le ultime stime fornite dal Politecnico di Milano, in Italia finora sono state installate circa 8.200 colonnine: pubbliche (nelle strade, piazze, parcheggi) e private ad accesso pubblico (alberghi e supermercati). La distribuzione dei punti di ricarica però è disomogenea, perché una buona metà si concentra principalmente nelle regioni del Nord. La Lombardia, ad esempio, è l’unica regione con oltre mille colonnine presenti sul suo territorio. Circa il 70 % delle colonnine è attualmente collocato nelle città e nelle aree urbane. Sono ancora molto poche (si stima siano meno del 5% del totale) quelle disponibili sui percorsi extraurbani e sulle autostrade. Il restante 25% è situato nei così detti “punti d’interesse”: centri commerciali e concessionari auto. Sono entità difficili da stimare poiché si tratta di una realtà in continua evoluzione; sono infatti in corso numerosi progetti portati avanti da diversi operatori per sviluppare l’infrastruttura dedicata alle vetture elettriche. Per quanto riguarda le stazioni di ricarica private le stime più recenti oscillano tra 11.000-13.000.
Ricarica a casa: tempi e costi
Il modo più conveniente per ricaricare l’auto elettrica è farlo nella propria abitazione, ammesso ovviamente che si disponga di un garage, box o un posto auto collegato all’impianto elettrico dell’abitazione. Ipotizzando un costo medio dell’energia elettrica di circa 0,20-0,23 €/kWh e calcolando di dover caricare completamente una batteria di taglia media da 40 kWh (prendendo in considerazione la batteria “base” della Nissan Leaf, una delle auto elettriche più vendute nel nostro paese) si avrà un costo di 8-9 euro per un pieno a cui un’autonomia intorno ai 270 km.
I più avveduti sono i proprietari di un impianto fotovoltaico. Potranno infatti spendere ancora meno perché usano direttamente l’energia “fatta in casa”. In regime di autoconsumo il costo si aggira intorno ai 20 centesimi a kWh. Calcolando i costi di installazione dell’impianto la ricarica costerà indicativamente 7-10 centesimi di euro per kWh, ovvero il costo medio del fotovoltaico residenziale in Italia. Per questo motivo diverse aziende propongono inverter specifici, programmati per gestire la ricarica dei veicoli quando c’è un eccesso di produzione dai pannelli solari, ottimizzando ancora di più l’autoconsumo.
A casa però il tempo di ricarica è molto lungo: con un classico contatore da 3,3 kW di potenza impegnata per la nostra batteria da 40 kWh serviranno circa 12 ore per riportarla al 100% della sua capacità. Quindi è bene rifornire l’auto di notte quando le altre utenze domestiche sono spente/inutilizzate.
Ricarica fuori casa: tempi e costi
I costi possono essere calcolati a consumo oppure “flat” con un pagamento fisso mensile/annuale per un certo numero di ricariche o di energia complessivamente prelevata. Le tariffe variano moltissimo. Le variabili riguardano il tipo di colonnina, la velocità della ricarica e l’operatore che gestisce il servizio. In media si stima che il costo si aggiri tra lo 0,45-0,50 € per kWh utilizzando punti di ricarica rapida sotto i 50 kW e veloce da oltre 50 kW.
In pratica, guardando sempre alla batteria di taglia media da 40 kWh, la spesa si aggira sui 18-20 euro per un pieno completo, quindi circa il doppio in confronto a quello che si spenderebbe a casa.
Chi viaggia molto può contrattare una tariffa forfettaria mensile. Enel X – il principale operatore coinvolto nella realizzazione di punti di ricarica in Italia – propone un canone mensile da 25 euro con 60 kWh inclusi e un canone da 45 euro con 120 kWh.
Tempi di rifornimento
Se viene usata una colonnina “rapida” in corrente alternata da 22 kW bisogna calcolare quasi due ore per ottenere la completa autonomia della batteria da 40 kWh.
Con una colonnina da 50 kW il tempo per un pieno scende a circa un’ora; sopra 50 kW si entra nel campo dei rifornimenti super-veloci con punti di ricarica da 150 kW o anche più potenti, come quelli da 350 kW che permettono di ricaricare la batteria in pochi minuti.
I problemi da risolvere
In tema di stazioni di ricarica elettrica uno dei principali problemi da risolvere riguarda l’omogeneità dei sistemi di pagamento. È quasi impossibile pagare direttamente con banconote o carte di debito/credito come a un self-service. È invece necessario dotarsi della tessera o dell’applicazione del singolo servizio che si vuole utilizzare. Insomma c’è ancora molto lavoro da compiere per raggiungere la cosiddetta “interoperabilità”, cioè la possibilità di fare il pieno ovunque con una stessa tessera o con un pagamento diretto in contanti o tramite carta bancaria, senza l’obbligo di autenticazione a un dato servizio-operatore.