E’ nato prima l’uovo o la gallina? L’inquietante interrogativo che ci perseguita sin dalla più tenera età potrebbe essere attualizzato dall’altrettanto inquietante “nasce prima l’auto elettrica o la colonnina di ricarica?”. Nel corso del secolo scorso abbiamo imparato che ogni innovazione è culturale prim’ancora che tecnologica. La vicenda dell’auto elettrica è in tal senso esemplare: senza colonnine di ricarica è impensabile pensare alla diffusione (e di conseguenza al pieno successo) della più avanzata modalità di trazione. L’energia elettrica non può essere stoccata in taniche come invece accade agli avventurosi che si pongono l’obiettivo di attraversare il deserto in auto. Non solo: la costruzione di una rete capillare di colonnine per ricarica auto elettriche è una condizione necessaria ma non sufficiente, poiché non conta solo la diffusione dei punti di ricarica ma anche la loro efficienza riguardo ai tempi di ricarica. Insomma, l’obiettivo ambizioso ma realistico consiste nel creare una rete regionale e nazionale di colonnine per ricarica auto elettriche che metta in condizione gli automobilisti di fare il pieno di elettricità nelle stesse modalità con cui oggi si riempiono i serbatoi dei derivati del petrolio.
Indice
A che punto è la Lombardia?
La buona notizia è che la Lombardia si sta impegnando per diventare elettrica. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale. Saranno installate 270 nuove colonnine per veicoli elettrici. 268 di esse saranno pubbliche o private ad accesso pubblico e 2 a solo uso privato. 70 colonnine saranno high power, cioè con potenza da 50 kWh in su. Complessivamente si tratta di un investimento di circa 7,5 milioni di euro. Un grande passo in avanti verso la riduzione di emissioni nocive in una delle regioni che deve risolvere un gravoso problema di inquinamento.
Tornando alla metafora dell’uovo e della gallina, oltre alle colonnine per ricarica delle auto elettriche, a partire dal 15 ottobre sono previsti incentivi sino a 8 mila euro per l’acquisto di un’auto elettrica a fronte della rottamazione di una vettura a benzina (fino a Euro 2) o diesel (fino a Euro 5). Incentivi per passare all’elettrico e distribuzione capillare dell’energia sono i due aspetti cruciali che determinano il successo del processo di cambiamento.
Sostegno alla mobilità elettrica
Regione Lombardia si sta impegnando per agevolare la mobilità elettrica. Lo testimonia il bando dedicato ai privati per incentivare le strutture di ricarica domestica e l’esenzione dal pagamento del bollo per le vetture elettriche.
Effettuata la delibera, ora si tratta di dar corso alla procedura burocratica per i contributi riguardanti l’installazione delle 270 colonnine di ricarica delle auto elettriche. Il passo successivo sarà la sottoscrizione della convenzione tra Regione e Ministero dei Trasporti. Dopodiché la Regione adotterà il decreto di concessione dei finanziamenti statali.
I numeri della Lombardia e delle altre regioni
Qual è lo stato attuale delle colonnine ricarica auto elettriche in Italia? E’ la domanda più importante dalla quale dipende la scelta degli automobilisti. Passare all’elettrico dipende fondamentalmente dalle infrastrutture presenti. L’ultimo rapporto di Legambiente analizza la presenza delle colonnine per la ricarica dell’auto elettrica nei 104 capoluoghi italiani. Riguardo a questi ultimi le regioni che ne possiedono più di 100 sono Toscana (645), Lombardia (376), Lazio (186), Emilia Romagna (158), e Trentino-Alto Adige (136). Nonostante che nel corso del 2019 tutte le regioni si siano dotate sul proprio territorio di questa fondamentale infrastruttura, le differenze sono notevoli. Se consideriamo la potenza maggiore, si passa dalle 1134 della Lombardia e le 709 del Trentino Alto Adige alle 79 della Calabria, alle 76 della Sardegna, alle 48 dell’Abruzzo, alle 27 della Basilicata. Per quanto riguarda invece le colonnine con potenzia inferiore a 11kW, si passa dalle 699 prese presenti in Toscana e dalle 499 in Lombardia, alle 43 della Sardegna alle 41 della Sicilia, alle 29 dell’Abruzzo, alle 25 della Calabria, alle 14 della Campania, fino alle 7 della Basilicata.
Gli investimenti più cospicui sono stati effettuati dal Veneto e Piemonte, regioni passate rispettivamente da 144 a 528 prese e da 86 a 488 prese. Seppur con numeri molto più ridotti (non si superano le 120 colonnine nel 2019) si evidenziano miglioramenti anche in Sicilia, Campania e Sardegna.
Il primato della Lombardia
Lombardia e Trentino hanno raddoppiato in un anno la presenza di colonnine più potenti nell’ultimo anno, ma non si può dire lo stesso di altre realtà. Fra le regioni simili per numero di abitanti e superficie, lo sviluppo di colonnine ricarica auto elettriche in Campana rimane ancora profondamente stagnante. Nel 2019 sono 104 le prese di potenza superiore a 11 kW in tutta la regione, e solo 14 quelle per potenze minori. Solo lo 0,01% delle auto private, cioè un auto su 10 mila, sono elettriche, così come 3 scooter su 10 mila. La stessa percentuale dei veicoli elettrici di Roma. A Milano le auto elettriche sono una su mille e gli scooter due su mille. A Bolzano sono elettrici tre auto e due scooter su mille.
Come si ricarica un’auto elettrica da una colonnina?
In Italia per le colonnine di ricarica pubblica o privata aperta al pubblico (es. i parcheggi dei clienti) è obbligatoria la ricarica in Modo 3 o in Modo 4 per le colonnine a corrente continua.
Per fare il pieno di elettricità da una colonnina la procedura è la seguente:
- attraverso un’app per la mobilità elettrica (tra le principali: evway, goelectricstations, eneldrive) si individua la stazione elettrica più vicina e si verifica che non sia occupata da un altro veicolo in ricarica
- una volta raggiunta si parcheggia il veicolo presso la colonnina e se necessario ci si autentica (tramite app o tramite tessera del gestore)
- tramite cavo di connessione (generalmente di proprietà del conducente) si collega il veicolo alla colonnina elettrica
- mentre il veicolo si ricarica ci si può allontanare (andare al bar, a lavoro, tornare a casa etc.) essendo le prese generalmente dotate di blocco (lato colonnina) che rendono impossibile scollegare il cavo per sottrarlo durante la ricarica. Qualora ci si allontani è opportuno tornare in tempo per il completamento della ricarica sia per rispetto degli altri utenti, sia per convenienza economica (alcuni sistemi di pagamento sono a tempo e non ad energia)
- completata la ricarica è richiesta una conferma da parte dell’utente (tramite app o tessera) prima di poter scollegare il cavo e ripartire.
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