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Diesel euro 4 addio
C’eravamo tanto amati. Come il titolo di un film di Ettore Scola. Il diesel, il sistema di alimentazione che consente notevoli risparmi agli automobilisti che percorrono migliaia di chilometri l’anno, è alla frutta. Di fronte al plotone d’esecuzione è giunta l’ora dei diesel euro 4, anche quelli dotati di filtro antiparticolato. Nonostante sia stato amore vero, le sempre più stringenti normative in tema di emissioni non lasciano speranza. Giustamente i legislatori europei ritengono che sia ora di dire addio ad una motorizzazione particolarmente inquinante
Gli standard degli euro diesel 4
Un veicolo euro 4 diesel deve rispondere a standard sulle emissioni calcolati in microgrammi di polveri inquinanti stabiliti a partire dal 2006 con l’obiettivo di ridurre lo smog atmosferico. Regole per tutti i veicoli euro diesel 4 valide sul territorio nazionale. Un veicolo euro 4 diesel deve rispettare severi limiti sulle emissioni. Limiti che hanno contribuito alla diffusione del filtro anti-particolato FAP oggi presente su tutte le vetture diesel euro 4. Si tratta di un dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico per filtrare, raccogliere e bruciare le polveri accumulate, riducendo le componenti più inquinanti. Le auto euro 4 diesel devono emettere meno di 0,5 grammi al chilometro di anidride carbonica, meno di 0,25 grammi al chilometro di ossidi d’azoto e meno di 0,025 grammi al chilometro di particolato, mentre le auto benzina euro 4 devono stare al di sotto del grammo al chilometro di CO2 e degli 0,08 grammi di ossidi d’azoto.
Stop ai diesel euro 4 nel Nord Italia
La guerra allo smog nella Pianura Padana, uno dei territori più inquinati del pianeta, entra in una nuova fase. Le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno deciso che dal 1° ottobre 2020, e per tutto il periodo invernale (1° ottobre-31 marzo), i blocchi del traffico coinvolgeranno anche le auto diesel Euro 4. Le aree interessate al blocco sono i centri urbani con popolazione superiore ai 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale in zone nelle quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 o del biossido di azoto NO2. La limitazione riguarda anche la categoria diesel Euro 4 a partire dal 1° ottobre 2020, poi da 1° ottobre 2022 toccherà alla categoria diesel Euro 5.
Nelle ultime settimane, anche in considerazione delle problematiche causate dall’emergenza COVID-19, il blocco delle auto con motore diesel euro 4 è stato posticipato al 1 gennaio 2021, un scelta fatta di comune accordo tra gli assessori regionali all’ambiente delle regioni del Bacino Padano interessate alle restrizioni.
Blocco auto diesel Milano
La cronologia delle restrizioni alla circolazione delle autovetture diesel a Milano indica chiaramente la fine prevista di questa tipologia motoristica:
- dal 25 febbraio 2019 è vietato l’accesso all’area B alle automobili a benzina Euro 0, ai diesel Euro 0, 1, 2 e 3 e alle autovetture a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano Euro 0, 1, 2
- dal 1° ottobre 2019 il divieto è stato esteso anche ai Diesel Euro 4 con FAP di serie e campo V.5>0,0045 g/Km, Diesel Euro 4 con FAP di serie e campo V.5 senza valore e Diesel Euro 0-1-2-3-4 con FAP after-market installato dopo il 31/12/2018 e classe di massa particolato pari almeno a Euro 4.
- dal 1° ottobre 2019 è stata concessa una deroga consistente in 50 giorni, anche non consecutivi, di accesso e circolazione in Area B da utilizzare nel periodo di 12 mesi compreso tra il 1° ottobre 2019 ed il 30 settembre 2020.
- dal 1° ottobre 2020 i divieti coinvolgeranno anche le auto a benzina Euro 1 e i veicoli commerciali diesel Euro 4
- dal 1° ottobre 2022 le auto a benzina Euro 2 e le diesel Euro 5
- dal 1° ottobre 2025 non potranno entrare le auto a benzina Euro 3 e le auto diesel
Blocco auto diesel a Roma
A Roma le auto diesel Euro 4 vengono bloccate solo in condizioni d’emergenza, vale a dire dall’ottavo giorno consecutivo di superamento dei limiti: il blocco è nella zona a traffico limitato alla così detta “Fascia Verde” dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30. In questo caso però devono restare ferme anche le auto diesel Euro 5 e Euro 6. La Capitale, unica città in Italia, ha deciso però di bloccare l’accesso al centro storico a tutte le auto diesel (Euro 6 comprese) dal 2024.
Blocco auto diesel a Bologna
A Bologna le euro 4 possono circolare liberamente, ma d’inverno (1° ottobre-31 marzo) rischiano di stare ferme quando le condizioni dell’aria sono critiche. Lo stesso principio è in vigore a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Le multe per chi viola le leggi sui blocchi del traffico sono salate, perché chi viene sorpreso paga una multa da 163 a 658 euro. In caso di recidiva nel biennio, ovvero se commette la stessa infrazione due volte in due anni, va incontro alla sospensione della patente da 15 a 30 giorni.
Blocco euro 4 diesel: la tua auto può circolare?
Con l’introduzione delle nuove norme europee RDE (Real Driving Emissions) è stata introdotto un sostanziale blocco per le auto diesel a partire dal 2020. Secondo queste normative dallo scarico delle vetture diesel e di quelle alimentate a benzina a iniezione diretta, non dovrà uscire più il particolato, uno dei prodotti della combustione più dannosi per la salute. Allo scopo di ottenere dati sull’inquinamento quanto più reali possibili, la misura delle emissioni verrà rilevata anche in condizioni reali di guida su strada tramite particolari strumentazioni installate a bordo delle auto. Anche le emissioni di NOx saranno misurate su strada e non potranno superare di 2,1 volte quanto certificato in laboratorio per ottenere l’omologazione Euro 6. Inoltre entro gennaio 2020 questo valore verrà ulteriormente ridotto. Oltre alle norme RDE sono stati introdotti gli standard WLTP (Worldwide-harmonized Light vehicle Test Procedure) al fine di avvicinare i controlli eseguiti in laboratorio a quelli su strada così da avere rilievi quanto più veritieri possibili sulle emissioni.
Quale futuro per il diesel euro 4?
Il futuro del diesel era già compromesso nel 2015, anno in cui è esploso lo scandalo del dieselgate negli Stati Uniti. L’EPA, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente, ha infatti riscontrato sui veicoli del gruppo Volkswagen la presenza di un software in grado di aggirare le normative ambientali sulle emissioni di azoto e di inquinamento da gasolio. Grazie a questo dispositivo era così possibile superare agevolmente i test sulle emissioni, mentre nelle normali condizioni di percorrenza stradale le vetture avrebbero superato fino a 40 volte il limite consentito dalla legge. Dopo questo scandalo la corsa al blocco delle auto diesel dal 2020 ha fatto proseliti in tutta Europa. Parigi ha annunciato l’abolizione del diesel proprio a partire dal 2020; altre capitali europee, come Atene, vieteranno la circolazione delle vetture diesel dal 2025. L’ultimo colpo di grazia alle auto equipaggiate con motori diesel è arrivato dalla Germania. Il tribunale amministrativo federale di Lipsia ha emesso una sentenza con la quale ha vietato la circolazione di questi veicoli nei centri urbani per ridurre il tasso di inquinamento lasciando tuttavia ai vari municipi locali di applicare questa sentenza in modo graduale, negando immediatamente la circolazione solo alle vetture più vecchie e quindi maggiormente inquinanti.
Motori diesel, non è più una scelta razionale?
Se si opta per l’acquisto di un’auto diesel bisogna compiere questa scelta pensando al futuro consapevoli che si dovranno fare i conti con politiche ambientali sempre più restrittive riguardo l’accesso ai centri urbani. Di conseguenza questa tipologia di vetture va incontro ad una rapido processo svalutazione. Quale sarà il futuro dei motori diesel? Si può senza dubbio affermare come questa tipologia di motori sembra ormai orientata verso un inesorabile tramonto. I costruttori, infatti, stanno puntando molto sullo sviluppo sempre più affinato ed ecologicamente compatibile dei motori a benzina. Grazie all’adozione del turbo è possibile trovare in commercio motori di cilindrata inferiore che garantiscono una guidabilità e delle prestazioni del tutto compatibili se non superiori a quelle dei motori aspirati. Inoltre, quasi tutte le case stanno seguendo le strade dell’ibrido e dell’elettrico. Queste due tecnologie, già adesso presenti in commercio e con quote di mercato sempre maggiori, sono ormai delle realtà concrete che a breve sanciranno l’addio ai motori diesel.
Blocchi diesel euro 4: che fare?
Per superare i blocchi alla circolazione delle auto diesel euro 4 ci sono diverse strategie. La prima consiste nell’usare mezzi alternativi. Purtroppo pur lasciando l’auto in garage, non si abbattono i costi legati all’assicurazione al bollo e alla manutenzione. La sola più razionale soluzione consiste nel convertire le auto diesel euro 4 in euro 6, anche se bisogna comunque tenere presente che i blocchi al traffico possono investire anche auto più recenti. Visto che le diesel spariranno nei prossimi 15 anni e che i blocchi saranno sempre più intensi, una buona soluzione è quella di acquistare una macchina ecologica come le elettriche o le ibride plug in approfittando degli incentivi statali, regionali e comunali.
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