La mia prima auto era una Cinquecento con le portiere controvento. Comprata usata, anzi usatissima. Erano gli anni in cui l’Alfa Romeo produceva auto come l’Alfetta e la Lancia dominava i rally con la Delta integrale. Più facevano rumore più erano belle, seducenti, appassionanti, una vera droga come il profumo della benzina. Un’epoca che oggi sembra lontana come il tempo dei dinosauri. Allora parlare di mobilità elettrica equivaleva a ragionare di veicoli che la Nasa utilizzava sulla Luna, rover inevitabilmente mossi da batterie. Erano discorsi futuribili e insensati quanto oggi sono invece il futuro diventato presente: le auto elettriche hanno guadagnato quote di mercato sempre più consistenti, supportate da massicci incentivi per l’acquisto e da ragioni evidenti: l’inquinamento delle città in cui viviamo non è una barzelletta.
Indice
Auto elettriche pregiudizi e falsi miti
Nonostante ciò i pregiudizi sulle auto elettriche sono ancora consistenti: come sapeva bene Galileo, l’inerzia è una delle più grandi forze della natura. Molte persone ritengono che le auto elettriche non siano ancora adatte a sostituire i motori termici, particolarmente in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo; crisi che potrebbe cambiare i piani dell’industria dell’auto ponendo in secondo piano lo sviluppo della mobilità che tutela l’ambiente.
Vantaggi e svantaggi delle auto elettriche
Molti potenziali consumatori si interrogano sui vantaggi e svantaggi delle auto elettriche e spesso sono preda di informazioni approssimative e veri e propri falsi miti sulle vetture a trazione elettrica. Sono poche gli automobilisti che conosco le caratteristiche principali delle auto elettriche. Scopo di questo articolo è offrire un contributo per fare luce sul loro funzionamento e sui costi di gestione; e in tal modo sfatare le convinzioni che inducono molte persone a giudicarle negativamente in merito alla loro efficienza e praticità. Otto falsi miti secondo cui le auto elettriche non sarebbero all’altezza delle auto dotate di motore termico.
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Tempi di ricarica delle auto elettriche
Fare il pieno a un’auto elettrica è un’operazione la cui velocità non è paragonabile a quella dei veicoli tradizionali, non ancora almeno. A onor del vero, la maggior parte dei proprietari di automobili elettriche ricarica le loro vetture a casa nel corso delle ore notturne. In tal modo la vettura sarà pronta per portarli al lavoro o per un viaggio più impegnativo. Le auto elettriche più evolute garantiscono 100 km di autonomia in mezz’ora di ricarica: con l’avvento delle nuove tecnologie si potrà ricaricare un pacco batterie nel tempo di un caffè. Va poi tenuto conto che quella delle batterie è una tecnologia in continuo sviluppo e l’obiettivo dei produttori consiste nel garantire quanta più autonomia possibile con una sola ricarica. Al momento è allo studio un nuovo tipo di accumulatore non più agli ioni di litio, bensì al litio-zolfo la cui densità energetica cinque volte maggiore è in grado di assicurare un’autonomia di 1.000 chilometri a un normale autoveicolo.
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Le auto elettriche sono sicure?
Altra leggenda e altro pregiudizio da sfatare: le auto elettriche sono sicure quanto quelle con motore a combustione interna. Hanno avanzati sistemi di assistenza e già da tempo hanno ottenuto ottime valutazioni nei test d’impatto EuroNCAP. I test dell’organizzazione automobilistica tedesca ADAC hanno dimostrato che il rischio d’incendio non è superiore rispetto alle auto tradizionali. Importante: In caso d’incidente disconnettono automaticamente le batterie.
Chi inquina di più?
Quando si parla di mobilità sostenibile le emissioni di CO2 sono uno degli argomenti più dibattuti. Secondo un’indagine del 2019 svolta dal quotidiano La Repubblica in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione dell’Università di Bologna, l’assemblaggio di un autoveicolo a motore termico genera emissioni per circa 6000 kg di CO2, poco più di 10000 kg se a motore elettrico. Un dato più elevato causato dalla costruzione delle batterie. Ma se un’auto elettrica all’uscita della fabbrica ha un impatto ambientale ben superiore a quello di un auto a motore termico di pari categoria, la situazione cambia rapidamente non appena i due veicoli iniziano a circolare. Le emissioni globali medie di un’auto termica nuova sono di circa 190 grammi di CO2/km. Il consumo energetico di un’auto elettrica di medie dimensioni consumo è pari a circa 150Wh/km il che comporta un’emissione di 54 grammi di CO2 per ogni km, il 71% in meno se confrontato a quello di un’auto termica. Ipotizzando una percorrenza media di 12.000 chilometri le emissioni totali di CO2 di un’auto elettrica pareggiano quelle di una competitor termica nell’arco di tre anni e si dimezzano dopo 15 anni. Una bella differenza.
Le auto elettriche sono pericolose per i pedoni?
Le auto elettriche sono silenziose al punto da costringere i progettisti a lavorare di fino per ridurre ogni rumore che può compromettere il comfort dei passeggeri. Di conseguenza, le auto elettriche sono quasi “invisibili”, cosa che può diventare pericolosa per i pedoni e per le persone ipovedenti. Per questo dal 2019 tutte le auto elettriche devono essere dotate di un avvisatore acustico Avas (Audible Vehicle Alert System) per poter circolare all’interno dell’Unione Europea. Questo dispositivo produce un suono ben identificabile con intensità di almeno 56 decibel fino a una velocità di 20 Km/h . A velocità più elevate gli altri rumori generati all’esterno dal veicolo, come il rotolamento dei pneumatici, rendono facilmente udibile l’auto elettrica.
Guidare un’auto elettrica è noioso
L’elevata coppia del motore elettrico rende l’esperienza di guida dinamica e coinvolgente; la batteria posizionata nel punto più basso e centrale del telaio abbassa il baricentro del veicolo aumentandone la stabilità. Caratteristiche che rendono divertente la guida di ogni tipologia di auto elettrica.
Le auto elettriche saranno sempre una produzione di nicchia?
Altro pregiudizio e falsi mito. Indubbiamente la produzione di auto elettriche richiede l’impiego di metalli rari, fra i quali il litio e il cobalto; mentre quest’ultimo, grazie al progresso delle tecnologie, è sempre meno coinvolto nella produzione di batterie, resta alta la percentuale del primo. A far fronte a questa richiesta esistono comunque ancora notevoli fonti di litio (solo nella Repubblica Ceca è presente il 3% della riserve mondiali). Quando nei prossimi anni queste automobili saranno sempre più diffuse, sarà possibile sfruttare i metalli delle batterie riciclate.
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